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Alimenti cancerogeni, la lista dello Iarc

1 Novembre 2021

Lo IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro, ha stilato una lista di 120 alimenti potenzialmente pericolosi.

In generale, i dati delle ricerche concordano nello stabilire una relazione di causa effetto tra alimenti potenzialmente pericolosi se consumati in grosse quantità e con una certa frequenza e il cancro.
Secondo l’American Institute for Cancer Research tre tumori su dieci sono causati da cattive abitudini alimentari, soprattutto quelli che riguardano il tratto gastrointestinale.
Infatti, si stima che il 75% di questi tumori possa essere evitato adottando uno stile di vita sano.

Gli alimenti nella lista

Come accennato lo IARC ha stilato una lista di 120 alimenti potenzialmente pericolosi.
Le sostanze sono raggruppate in base ai dati scientifici in nostro possesso: il Gruppo 1 ha evidenti relazioni con il cancro, nonostante l’Agenzia non specifichi il livello di dosaggio al quale la persona deve essere esposta per sviluppare la malattia.
I gruppi di classificazione sono 4: evidenti relazioni con il cancro per il Gruppo 1; nel Gruppo 2 troviamo le sostanze che hanno dimostrato sufficienti evidenze negli animali da laboratorio; il Gruppo 2B è quello degli elementi con dati limitati sia sugli esseri umani che nelle ricerche in laboratorio e infine nei Gruppi 3 e 4  le evidenze sono davvero scarse o nulle.

Perché non bandire gli alimenti pericolosi?

La domanda che potremmo fare è: perché se una sostanza è inserita nel Gruppo 1 e quindi cancerogena non viene bandita dal mercato?
La risposta può essere compresa se prendiamo in considerazione l’unica sostanza presente nell’ultimo gruppo, il caprolactam, un derivato del nylon.
Ora, è mai possibile che l’unica sostanza che non fa male all’uomo è questa? Di certo no.
Questo perché nella lista che lo IARC stila dal 1971 sono inseriti solo gli agenti studiati, perché nei loro confronti si è sviluppato un sospetto di pericolosità.
Inoltre, per dimostrare la cancerogenità di un agente è necessario studiarne gli effetti sugli animali in laboratorio a grossi dosaggi, non presenti nella vita reale.
Quindi lo IARC non paragona tra loro i cancerogeni per potenza e dosaggio, per esempio mangiare carni rosse o insaccati in grosse quantità è sicuramente una scelta pericolosa per la salute, ma meno del consumo di sigaretta.
Infine, le sostanze non sono inserite nei gruppi valutando l’intensità degli effetti negativi per la salute.

Lo strano caso del basilico

Oltre agli alcolici, la carne rossa, gli insaccati, le aflatossine e alcune bevande zuccherate, nella lista è inserito il basilico.
La scoperta risale al 1999 quando alcune ricerche mostrarono una concentrazione di metileugenolo 600 volte superiore ai limiti previsti.
Questo significa che dobbiamo dire addio al pesto alla genovese? No, secondo gli esperti ancora una volta la scelta giusta è un’alimentazione sana e varia che non preveda il consumo giornaliero di sughi come il pesto, anche in base al fatto che non si tratti di un alimento light.