Allarme tumori in Africa: stime preoccupanti per i prossimi anni
Gli esperti della Lancet Oncology Commission lanciano l’allarme: nel 2020 i decessi per cancro in Africa sono circa 520mila, il rischio è quello di veder raddoppiare i tumori in Africa nei prossimi anni, anche a causa dei cambiamenti ambientali e della progressiva occidentalizzazione della popolazione.
I dati sono riferiti all’anno 2020 ed è stata presa in considerazione l’incidenza del cancro in 25 paesi, mentre per i restanti 16 sono stati utilizzati i dati relativi ai paesi vicini.
Vediamo, ora, i risultati nel dettaglio.
Tumori in Africa: cause della crescita dei casi
Nel 2020 in Africa sono circa 801mila i nuovi casi di cancro e 520mila i decessi per entrambi i sessi.
Tra gli uomini la neoplasia più diffusa è quella alla prostata, con (77.300 casi) seguita dal cancro al fegato e al colon retto. Per le donne percentuali alte per il cancro al seno e alla cervice uterina, peraltro, nei prossimi anni risultano essere le neoplasie con la crescita maggiore.
Quali sono le ragioni?
The Lancet sottolinea come a determinare questa ennesima crisi sanitaria in Africa sia un mix di fattori: l’Africa per anni colpita da malattie infettive e sessualmente trasmissibili, oggi, sembra, bersagliata da malattie non trasmissibili, come il cancro.
A determinare l’aumento dei casi di tumori in Africa sono fattori culturali, quali il legame con i metodi tradizionali di cura e la superstizione stessa legata alla malattia.
Inoltre, i sistemi sanitari nazionali non hanno la capacità di affrontare la crisi sanitaria con dati poco chiari, mancanza di tecnologie all’avanguardia, scarsa disponibilità e accesso ai programmi di screening e carenza di personale medico adeguatamente formato.
Uno scenario tragico che richiede l’intervento immediato volto a sensibilizzare la popolazione sui fattori di rischio e a contrastare la disinformazione, come avvenuto per esempio in Rwanda.
Il paese, in seguito a una campagna di salute pubblica per la diffusione del vaccino contro l’HPV, è diventato uno dei paesi con il più alto tasso di vaccinati.
L’abbandono delle cure e la carenza di specialisti hanno portato anche a un aumento dei tumori infantili. I piccoli pazienti arrivano in strutture fatiscenti solo quando la malattia è esplosa, determinante la diffidenza e la bassa istruzione delle madri e la paura dei trattamenti.
Oncologia in Africa: cosa fare?
Secondo gli esperti, le azioni concrete da attuare sono:
– lo sviluppo di piani nazionali di controllo del cancro;
– la creazione di registri oncologici nazionali;
– l’espansione della copertura sanitaria universale;
– intensificare i programmi di screening;
– includere le cure palliative come parte della terapia;
– migliorare la formazione del personale sanitario;
– istituire enti o comitati nazionali di ricerca;
– investire in infrastrutture tecnologiche, quali la telemedicina.
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