L’attività fisica protegge dal cancro anche anni dopo averla pratica.
Abbiamo più volte ribadito l’importanza di adottare uno stile di vita sano, sia a livello di alimentazione sia a livello di pratica sportiva, come deterrenti contro il cancro.
Riguardo al consumo di cibo sano sono stati fatti molti passi avanti e le persone sembrano sempre più interessate a ciò che mangiano.
Invece, sul praticare attività fisica regolare, nonostante le raccomandazioni degli esperti, i pazienti appaiono ancora scettici.
Le ricerche scientifiche a conferma di questa tesi sono molte.
Uno studio presentato qualche anno fa al congresso dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology) ci conferma come gli uomini che hanno svolto attività fisica prima dei 50 anni negli anni successivi siano meno soggetti a sviluppare tumori con un indice di mortalità più basso per neoplasie e malattie cardiovascolari.
La ricerca ha coinvolto circa 17mila uomini americani monitorati per 20 anni e ha l’obiettivo di analizzare l’incidenza dell’attività fisica sul cancro.
Per stabilire il livello di allenamento gli uomini sono stati sottoposti al MET-test, cioè la registrazione della performance durante la corsa su tapis-roulant.
Bene, gli uomini in buona forma fisica prima dei 50 anni registrano il 68% in meno di possibilità di sviluppare il tumore al polmone e il 38% quello al colon.
Inoltre, il rischio di morte per cancro scende al 14% e quello per malattie cardiovascolari al 23%.
Diversi studi epidemiologici, oltre al citato studio americano, dimostrano la relazione tra attività sportiva e alcuni tipi di cancro.
I benefici sono maggiori se l’attività è continuativa e non spezzata nell’arco della giornata e praticata con intensità per almeno 30-60 minuti al giorno.
Sono da prediligere le attività aerobiche, come la corsa, dove il tessuto muscolare utilizza ossigeno per sintetizzare la molecola ATP.
Il moto riduce il peso corporeo e gli effetti tossici e infiammatori, riducendo il tempo di permanenza degli scarti nell’intestino.
Mezz’ora di attività giornaliera riduce il peso, la concentrazione degli estrogeni, il rilascio dell’insulina nel sangue e stimola il sistema immunitario.
Stesso discordo per il tumore all’endometrio, dove i dati mostrano una riduzione tra il 20-40% dell’incidenza tumorale in relazione all’intensità e regolarità dell’attività fisica.
In questo caso, oltre all’attività fisica in sé, appare determinante la correlazione tra obesità e forme aggressive di cancro alla prostata, questo anche rispetto alla comparsa di recidive.
In conclusione, l’esercizio fisico è uno dei fattori ambientali in grado di determinare in positivo la propensione allo sviluppo di alcuni tipi di neoplasie, migliorando anche la reazione ai trattamenti.
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