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Che cosa sono le terapie integrate in oncologia?

6 Marzo 2023

Le terapie integrate aumentano l’efficacia delle cure e riducono gli effetti collaterali.
Prima di analizzare gli ultimi dati a disposizione, spieghiamo brevemente che cosa sono le terapie integrate.
Se parliamo di terapie integrate in oncologia ci riferiamo a un approccio multidisciplinare alla cura del cancro, mirante a fornire ai pazienti una combinazione di trattamenti complementari per affrontare la totalità dei molteplici aspetti della malattia.

Le terapie integrate  prevedono l’utilizzo coordinato di diverse specializzazioni mediche, tra cui oncologia, chirurgia, radiologia, psicologia e nutrizione, al fine di fornire una cura personalizzata e globale ai pazienti.
L’obiettivo è di migliorare la qualità della vita dei pazienti e di aumentare la loro sopravvivenza, attraverso un approccio olistico che tenga conto delle esigenze individuali e dello stato di salute.

Terapie integrate: cosa dicono gli esperti

In Italia circa il 54% delle donne affette da cancro al seno dichiara di non aver utilizzato una terapia integrata, sia a causa di una scarsa informazione sia per mancanza di strutture adeguate.
A porre dubbi in merito all’uso delle terapie integrate è la Rete Oncologica pazienti Italia che in occasione dell’incontro Terapie integrate e carcinoma mammario (qui trovi la locandina dell’evento) tenutosi presso la Fondazione Policlinico A.Gemelli a Roma, ha invitato la ricerca medica a concentrarsi e investire su tali tematiche, vantaggiose sia in termini di una maggiore aderenza ai trattamenti oncologici sia rispetto a un generale miglioramento della salute e della qualità di vita della paziente.

La ricerca


Una recente ricerca ha sottoposto circa 200 questionari a donne affette da tumore al seno in fase precoce e avanzata, di queste solo il 46% ha utilizzato uno o più terapie integrate; la maggior parte ne ha usufruito fuori dal SSN.

Tra le terapie maggiormente apprezzate, le cosiddette discipline body mind (yoga, il tai chi, la mindfulness) e le terapie complementari, come l’agopuntura.
Il dato preoccupante, già accennato in precedenza, è che il 54% delle donne dichiara di non conoscere cosa siano le terapie integrate o perché nessuno gliene ha parlato o perché nelle località di residenza non esistono strutture adatte.
Le pazienti non solo non conoscono i benefici delle terapie integrate, ma reagiscono negativamente, mettendone in discussione le evidenze scientifiche, questo proprio perché la disinformazione è a monte, tra il personale sanitario, con la scarsità di strutture adeguate dove vedere applicate le terapie innovative in oncologia, di cui parliamo da anni.

Seguendo le linee guida della SIO (Society for Integrative Oncology) accettate anche dalla Società Americana di Oncologia Medica (ASCO), sono coadiuvanti delle terapia standard: la musicoterapia, la meditazione, lo yoga, ottimi per ridurre l’ansia e lo stress, così come la depressione e i disturbi dell’umore; la digitopressione e l’agopuntura per ridurre la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia.

“Promuovere sani stili di vita può ridurre il rischio di recidive tumorali o l’insorgenza di secondi tumori legati al persistere di abitudini comportamentali a rischio”. – così Stefania Gori, Direttore del Dipartimento Oncologico IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella e Presidente Rete Oncologica Pazienti Italia (ROPI), descrive l’efficacia delle terapie integrate in  oncologia.

Conclusione

L’importanza della qualità di vita dei pazienti oncologici solo negli ultimi anni sta diventando un obiettivo da perseguire, il compito della ricerca è quello di tenere sempre in considerazione il punto di vista del paziente, anche rispetto ai farmaci.