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Protesi mammarie: un Registro nazionale a tutela della salute delle donne

25 Gennaio 2023

Lo scorso dicembre è stato presentato il Registro nazionale degli impianti protesi mammarie, promosso dal Ministero della Salute.
Il Registro, secondo quanto affermato dal Ministro Orazio Schillaci, è uno strumento a favore della sicurezza delle pazienti oltre a fornire maggiori dati di analisi alla comunità scientifica.

Sempre seguendo le parole del Ministro, intervenuto all’evento di presentazione del RNPM, esso rappresenta uno strumento unico di vigilanza e sorveglianza non solo in Italia, perché garantisce la raccolta di dati sulle protesi impiantate e rimosse, permette di tracciare ogni protesi, anche non impiantata ed è uno strumento indispensabile per la raccolta dei dati.
Inoltre, “la gestione del Registro da parte di una Autorità competente, quale il Ministero della Salute, a garanzia di indipendenza nella raccolta e nella lettura dei dati”.

Aspetto da non sottovalutare, considerando che negli altri paesi questi dati sono raccolti da società scientifiche, senza regole ben precise che determinino la qualità dei risultati.

Il Registro è obbligatorio, o comunque questa è la direzione indicata, per tutti i chirurghi che impiantano o rimuovono protesi mammarie in Italia.
L’aspetto centrale del Registro è l’aumento della sicurezza delle pazienti, poiché lo strumento ci permette di sapere quante sono le protesi realmente impiantate in Italia e grazie alla maggiore tracciabilità, sarà più semplice richiamare la protesi in seguito a segnalazioni di problemi.
Chi di noi non ricorda il caso delle protesi non conformi agli standard Ue della ditta francese, per le quali, mancando un vero e proprio sistema, non è stato possibile rintracciare tutte le pazienti coinvolte?

Link al Registro protesi mammarie.

Il Registro a tutela della salute delle donne con protesi mammarie

Come anticipato, grazie al Registro sarà possibile monitorare le pazienti con protesi mammarie e l’attivazione dei follow up.
Ogni protesi, in tal modo, viene seguita nel tempo, con stime affidabili e la tracciabilità permette di richiamare la donna in caso di problemi.
L’utilità dello strumento, peraltro già ampiamente utilizzato in paesi come la Svezia, l’Olanda, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, è certificata da diversi lavori scientifici.
L’obiettivo in Italia è quello di estendere il servizio a tutti i tipi di protesi in circolazione, dato che nel nostro paese sono circa 42 mila le donne che ogni anno ricevono una protesi mammaria.
Il 37% degli impianti è per finalità ricostruttiva, per esempio dopo un intervento di asportazione di un tumore o per un trauma o malformazioni; il 63% degli impianti è per ragioni estetiche”.

Abbiamo parlato qui della mastectomia profilattica o preventiva.