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Lo stress fa ammalare di cancro?

Numerosi studi scientifici dimostrano come non ci sia nessuna correlazione tra stress e tumore.
Lo stress è la risposta fisica e psicologica del nostro organismo di fronte a situazioni considerate nuove o pericolose.
Favorisce l’attivazione del sistema nervoso, che rilascia ormoni, quali l’adrenalina, la noradrenalina e il cortisolo, che permettano all’organismo di reagire alla situazione potenzialmente pericolosa.
Superato l’ostacolo, la situazione ormonale torna nella norma.
Lo stress può, per esempio, rendere più difficile il percorso di cura, diventando un fattore che influisce negativamente sulla guarigione.

Quanto è pericoloso lo stress cronico?

Esistono, infatti, diversi tipi di ansia, e non sempre la reazione del nostro organismo è da considerarsi negativamente.
La forma più diffusa è indicata come eustress e rappresenta la capacità delle persone di reagire o meno davanti a una situazione imprevista.
Per esempio la fibrillazione porta a un aumento delle energie in chi deve consegnare un lavoro con una scadenza ravvicinata.
Quando questa forma di tensione aumenta e diventa incontrollabile, lo stress da variabile positiva diventa negativa. In tali casi si parla di distress.

Lo stress diventa cronico e i livelli di ormoni, alti, fanno salire la pressione arteriosa, con la comparsa di disturbi come ansia, depressione, dermatiti, stomatiti e mal di testa.
È quello che accade dopo una diagnosi oncologica, il paziente va sotto stress, evidenziando disturbi anche in altre parti del corpo.
È necessario, con l’aiuto di professionisti, far sì che la persona accetti la malattia e compia un percorso di consapevolezza e cura del proprio corpo, spesso trascurato durante le cure.
Spesso nel parlare comune lo stress è additato come causa scatenante di malattie, ma lo stress può provocare il cancro?

Lo stress può provocare il cancro?

Partiamo subito dal presupposto che gli studi scientifici in materia sono tanti e nessuno evidenzia una correlazione tra livelli cronici di stress e cancro.


Le ricerche sono state condotte su campioni numericamente esigui, con bias importanti e non tenendo presenti i diversi stili di vita dei pazienti.
Perché dobbiamo ricordare che quando parliamo di stress, facciamo riferimento a un mondo talmente ampio di risposte, che è difficile darne una definizione univoca, poiché molto dipende dalla reazione individuale.
Così come è individuale la risposta al cancro.
In realtà gli studi epidemiologici su ansia e cancro sono pochi e di bassa qualità.
I metodi utilizzati consistono nel chiedere a pazienti a posteriori se abbiano sofferto di stress prima della diagnosi, i risultati, perciò, non sono affidabili, dato che durante le cure i ricordi possono essere offuscati, enfatizzati e il passato letto maniera distorta.
Le persone sotto stress sembrano, però, adottare comportamenti non salutari, che incidono negativamente sulla salute generale.

Ansia e comportamenti sbagliati

Fumare, mangiare male, bere alcool o limitare quasi completamente l’attività fisica sono tutti comportamenti correlati allo stato ansioso, periodo della vita dove sembrano perdersi le buone abitudini.

Inoltre, quando si sta vivendo un periodo difficile, si pone meno attenzione alla propria salute, ci si dimentica di sottoporsi a regolari controlli, con il rischio di arrivare tardi alla diagnosi.

In conclusione: lo stress non è la causa scatenante del cancro, ma i comportamenti messi in atto incidono sulla diagnosi e sulla prognosi della malattia.



Il decalogo delle cose da dire a un malato di cancro

Una diagnosi di cancro, come abbiamo più volte sottolineato, porta con sé strascichi di emozioni e di cambiamenti così importanti, che il malato necessita dell’affiancamento di uno psicologo e di tatto da parte di chi lo circonda.

A volte l’uso di alcune frasi genera solo angoscia e dolore, perché partire dalle parole è il primo passo per aiutare chi sta affrontando una diagnosi e cura oncologica.

Ecco le 10 frasi da evitare con un malato di cancro

Paolo Gritti, past president della Società Italiana di Psiconcologia (Sipo), ha stilato questo decalogo.

  • Devi solo riposare e stare sereno, ci occuperemo noi di tutte le tue faccende
    L’intento è dei migliori, però il malato di cancro sente la necessità di sentirsi attivo, capace di continuare a svolgere le sue attività quotidiane.
  • Poverino
    Il cancro è una malattia, grave, vero. Il malato ha bisogno, però, di positività, di sapere che ce la può fare.
    Non necessita di ansia sul futuro, sui possibili effetti collaterali. Al cancro si sopravvive, questo è il messaggio giusto!
  • I medici non hanno ancora capito di che si tratta
    Il paziente ha il diritto di conoscere la propria situazione, il silenzio e le bugie acuiscono solo lo stato di paura e di ansia e negano la possibilità di poter decidere.
  • Nessuno di noi dirà nulla
    Il Dott. Gritti la chiama la “congiura del silenzio”, ovvero la decisione unanime di familiari o amici di mantenere il silenzio sulle reali condizioni di salute.
    Il gesto di protezione, rischia però di generare rabbia e quindi medici e infermieri dovrebbero informare il malato su ogni aspetto.
  • Ce l’hai, ma non è proprio così
    Possiamo chiamarle le mezze verità. Recenti studi dimostrano come il paziente abbia bisogno della verità sul tumore, sulle terapie e le possibilità di guarigione.
  • Non farti domande
    Anche questa frase è sbagliata: la persona malata ha bisogno di chiedere, informarsi, dire la propria opinione. Ha bisogno di essere ascoltato.
  • Proviamo questa cura, dicono che sia miracolosa
    Sostenere le aspettative dell’esistenza di cure miracolose e spesso non provate scientificamente è un errore.
    Inoltre, sottolinea il Dott. Gritti, in Italia la cura contro il cancro ha raggiunto livelli che nulla hanno da invidiare agli altri paesi europei.
  • Fate così è la cosa migliore
    Quando il cancro avanza, compito del medico è lasciare libero il paziente e i suoi familiari nella scelta delle azioni da eseguire e rendersi disponibili a sfoghi e stati emotivi.
  • Il malato non è invisibile. La scelta giusta è quella di chiedergli come sta, con discrezione.
  • “Ho tanti conoscenti malati di cancro”
    Sarebbe il caso che amici e familiari la smettessero di alimentare false speranze e peggiorare la condizione del malato con informazioni o peggio, fake news.

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