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Tag: approccio multidisciplinare

The value of time: le problematiche nella real life del malato di cancro al polmone

L’obiettivo dell’incontro in programma il 14 Ottobre è fare il punto sulle problematiche che gli specialisti incontrano nella real life con il paziente malato di cancro al polmone.

Il tumore al polmone continua a essere una delle patologie più diagnosticate e la prima causa di morte in Italia e nel mondo occidentale.
I programmi di screening, le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia hanno sicuramente portato a dei miglioramenti.
Negli ultimi anni si registra anche un cambiamento di tipo culturale, il percorso di cura è ormai frutto di un approccio multidisciplinare alla malattia con chiari miglioramenti sulla qualità e la quantità di vita del paziente oncologico.

Metologia nelle Breast Units

Sophos Biotech partecipa alla fad sincrona sulla metologia nel processo delle Breast Units in programma il prossimo 29 settembre.
Le Breast Units sono team multidisciplinari di esperti con training senologico capaci di prendersi cura totalmente della donna affetta da neoplasia mammaria.
Le vari figure professionali svolgono un’azione sinergica e strutturata negli ambiti della prevenzione, diagnosi e cura della paziente.
Lo scopo del corso è quello di riflettere sulla metodologia da adottare per rendere davvero efficace l’approccio multidisciplinare delle Breast Unit.

Cancro: il percorso dopo la cura

Affrontare il cancro significa intraprendere un percorso complesso che ha inizio con la diagnosi e prosegue con la cura e i controlli periodici.
Le ripercussioni sullo stato di salute fisiche ed emotive del paziente sono notevoli.
Le statistiche ci dicono che più della metà dei malati guarisce in modo definitivo, un 20% convive con la malattia per un lungo periodo e in generale, il 4% dei cittadini ha o ha avuto una storia personale di tumore.

La percentuale dei guariti è in crescita, grazie al successo dei programmi di screening.
Nonostante l’auspicio sia quello che con la fine delle cure si possa tornare alla vita di prima, le tracce lasciate dalle cure e dai trattamenti possono avere ripercussioni anche a lungo termine.
Così se è normale aspettarsi effetti collaterali durante le cure, alcune patologie possono essere aggravate o manifestarsi a distanza di mesi, come il diabete o le cardiopatie.
Risulta necessario un approccio multidisciplinare, che veda la collaborazione di oncologi, psicologi e altri specialisti, oltre che dei medici di medicina generale per affiancare il malato durante le terapie e dopo.


Assistenza post cura

La prevenzione e la cura degli effetti collaterali è delegata al medico curante in primis (messo a conoscenza per primo dei sintomi) e poi al personale ospedaliero, che esegue i controlli (follow up) codificati dalla comunità scientifica, che hanno lo scopo di evidenziare una recidiva della malattia, ma anche le problematiche che ostacolano il ritorno alla normalità.
Dopo una prima fase intensiva, i controlli tendono a diradarsi nel tempo: il guarito deve fare affidamento al proprio medico, questo per evitare di fare controlli sbagliati che accrescono il grado di apprensione.

La riabilitazione:
Un ruolo importante è quello della riabilitazione, che ha lo scopo di prevenire e trattare gli effetti collaterali dei trattamenti e recuperare le funzioni lese.
In base al tipo di tumore e alle terapie ricevute sono stabiliti interventi riabilitativi specifici.
L’obiettivo è quello di aiutare la persona al reinserimento lavorativo, sociale e familiare.
Ma quali sono le conseguenze a lungo termine del cancro?
Come anticipato, le conseguenze sono legate al tipo di trattamento, quindi se la chemioterapia porta con sé alterazione della memoria, cataratta, disturbi cardiaci; l’intervento chirurgico, per esempio, determina altri effetti.

Nell’opuscolo La vita dopo il cancro, sono descritti tutti i possibili effetti collaterali delle terapie e i rimedi per alleviarli.

Stato emotivo: approccio multidisciplinare

Sopravvivere al cancro, significa ricostruire pezzo per pezzo la propria integrità mentale.
Significa imparare a convivere e controllare stati emotivi contrastanti, sempre alla ricerca di un nuovo equilibrio.
La rabbia, il senso di solitudine e isolamento, l’ansia e la paura costante che la malattia possa ripresentarsi e interpretare alcuni sintomi come la conferma.
Talvolta questi pensieri sfociano in crisi d’ansia, difficoltà di concentrazione, eccessi d’ira, altre, passano con il tempo, quando si riprende in mano la propria vita e si acquisisce maggiore sicurezza.
Discorso a parte va fatto per la sfera sessuale: i trattamenti e le conseguenze psicologiche spesso sono foriere di un calo del desiderio, soprattutto tra le donne. Il consiglio è quello di farsi affiancare da uno specialista e dialogare molto e apertamente all’interno della coppia.

La comunità scientifica sostiene il valore dell’approccio multidisciplinare alla cura e alla fase post guarigione, perché riesce ad avere una visione d’intervento d’insieme.