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Tag: pillola anticoncezionale

L’uso di contraccettivi combinati aumenta il rischio di cancro al seno?

L’uso di contraccettivi spesso viene limitato o vietato nelle donne predisposte a sviluppare il cancro al seno, perché contengono quegli stessi ormoni, prodotti naturalmente dalle donne, accusati di essere determinanti nell’insorgere del tumore.
I CHC, i contraccettivi combinati, contengono sia progesterone sia estrogeni e sono i metodi più usati al mondo, con una percentuale media di utilizzo del 18% nelle donne tra i 14 e i 49 anni.
Questa fascia di età è anche la più esposta al tumore al seno, mentre altri tipi di patologie sono concentrate nella fase post menopausa.

Uno studio condotto da ricercatori italiani dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha cercato di mettere in dubbio questa relazione.
La ricerca ha preso in esame un campione di 2927 donne con familiarità con la malattia, anche portatrici della mutazione BRCA.
Il 10,1 % delle pazienti aveva già avuto il tumore etro i 50 anni.
L’analisi ha rivelato che l’uso di contraccettivi combinati non aumenta il rischio di tumore, anche in caso di familiarità elevata.

Negli ultimi anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivisto i criteri di idoneità medica dei CHC, proprio in seguito alle numerose ricerche svolte sull’argomento.
Inoltre i contraccettivi sono già usati nella lotta contro forme di cancro molto aggressive, come quello all’ovaio e all’endometrio.

Incrociando dati diversi, come la comparsa del menarca, l’età della prima gravidanza, gli anni d’uso dei CHC, non è stata rivelata nessuna connessione tra questi ultimi e lo sviluppo del tumore al seno, anche in presenza di predisposizione familiare o genetica.
Infatti i risultati forniscono informazioni importanti: non solo non è emersa nessuna correlazione tra pillola e rischio tumorale, ma non è stata registrata nessuna differenza tra donne a rischio intermedio, ad alto rischio e con BRCA.

E’ importante ricordare che l’uso della pillola può incidere anche su altre patologie cardiovascolari e metaboliche.
Consultare il proprio medico curante per avere un’idea completa dei pro e dei contro è sempre la scelta migliore.