Skip to main content

Tag: risorse psicologiche

Resilienza e diagnosi di cancro

Quante volte abbiamo sentito parlare di resilienza, anche in maniera inappropriata? È davvero una risorsa utile?

Una diagnosi di cancro è sempre qualcosa di sconvolgente.
Un evento traumatico, che spinge forzatamente al cambiamento.
Adattarsi non è semplice, soprattutto nel primo periodo.
Accade spesso di non avere voglia di uscire, di vedere gli amici più cari, di sentirsi senza speranza e arrabbiati.
Come reagire?
Ognuno di noi ha delle risorse, magari nascoste, che ci possono far avvicinare a una condizione di benessere. Alla resilienza.

Che cos’è la resilienza e come applicarla dopo la diagnosi?


In psicologia la resilienza è la capacità delle persone di affrontare eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita. È adattamento alle avversità.
Boris Cyrulnik (psichiatra, psicologo e docente all’Università di Tolone) ha dedicato la sua vita a capire come fanno i bambini a superare certi traumi, come lutti, violenze, guerre, diventando adulti felici.
Secondo lo studioso: “è l’arte di navigare sui torrenti. Un trauma sconvolge il soggetto trascinandolo in una direzione che non avrebbe seguito. Ma una volta risucchiato dai gorghi del torrente che lo portano verso una cascata, il soggetto resiliente deve ricorrere alle risorse interne impresse nella sua memoria, deve lottare contro le rapide che lo sballottano incessantemente. A un certo punto, potrà trovare una mano tesa che gli offrirà una risorsa esterna, una relazione affettiva, un’istituzione sociale o culturale che gli permetteranno di salvarsi…”

Secondo l’American Psycological Association, esistono delle strategie per avvicinarsi a questo stato di benessere:
-Coltivare le relazioni umane, non solo all’interno della propria cerchia familiare, ma anche all’esterno, questo per impedire al cancro di diventare il fulcro della vita
.
Accettare il cambiamento e interpretare in maniera diversa, o positiva, le crisi
Fissare obiettivi realistici, perché è vero che non bisogna rinunciare alla propria vita, ma il cancro è comunque limitante, per questo meglio fare piccole cose ogni giorno.
-Essere pronti e consci dei problemi che la malattia provocherà sul lavoro o in famiglia
.
Avere fiducia in sé stessi e nel futuro
Prendersi cura di sé, continuare a fare ciò che più ci piaceva prima della diagnosi
-Mantenersi flessibili,
la resilienza, infatti, è la disciplina della flessibilità. Fare un passo indietro quando si è troppo stanchi e un passo avanti quando è tempo di prendere in mano la situazione; cercare l’aiuto degli altri e la forza in sé stessi.

Sul sito della Fondazione Veronesi è possibile scaricare un manuale, che raccoglie oltre 100 domande sul tema del rapporto tra corpo e mente e di come un aiuto psicologico sia fondamentale per affrontare la diagnosi e la cura.

Parlare di cancro non è mai facile, parlarne con uno specialista non risolverà il problema, ma potrebbe offrire una lettura diversa.