Sopravvivenza e cancro
La sopravvivenza dopo il cancro è aumentata negli ultimi 15 anni e gli studi hanno tentato di misurare la guarigione nel tentativo di dare risposte al personale sanitario e soprattutto ai pazienti.
In Italia, dal 2006 al 2020 si è passati da 2 milioni e mezzo di sopravvissuti dopo la diagnosi a 3,6 milioni, circa il 5,7% della popolazione.
Guarigione e cancro sono termini spesso accostati, soprattutto nel linguaggio comune dei pazienti, che necessitano, ottenuta la diagnosi di cancro, di una prospettiva positiva per il futuro.
Per determinare la guarigione sono disponibili diversi indicatori, utili anche a comprendere l’impatto del tumore sulla popolazione totale, la qualità della vita dei pazienti e l’efficacia delle terapie.
In tal senso banalmente il tasso di guarigione permette di misurare l’efficienza dei sistemi sanitari nazionali.
Quali sono gli indicatori della sopravvivenza?
Quando si parla di cancro, parlare di sopravvivenza è delicato, nonostante i netti miglioramenti degli ultimi anni. Quali sono gli indicatori utilizzati?
- L’incidenza, cioè quanti nuovi casi sono diagnosticati nel target di riferimento nell’arco di un anno
- La sopravvivenza, la percentuale di quanti sopravvivono al tumore trascorsi 5 o 10 anni dalla diagnosi o dalla fine delle terapie
- La prevalenza, i casi totali di malati di cancro in una data popolazione
- La mortalità, quanti casi di morte in un anno sono addebitabili al cancro
Il concetto di guarigione soprattutto se legato al cancro non ha mai una definizione univoca o perentoria, anche quando si parla di sopravvivenza a 5 anni, non facciamo riferimento al numero dei pazienti vivi a 5 anni dalla diagnosi, ma al numero di quanti non sono morti a causa del cancro trascorsi 5 anni, eliminando l’incidenza di altre possibili altre patologie.
È vero, oggi, il cancro non è più una malattia incurabile, ma, come anticipato, la guarigione è un concetto ambivalente, a volte quasi astratto, la cui definizione va dalla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi all’impossibilità di guarire definitivamente dal cancro.
Sopravvivenza a 5 anni significato
Probabilmente avrai sentito parlare della sopravvivenza a 5 o 10 anni come indicatore universale per determinare la guarigione dal cancro.
Se analizziamo i dati degli ultimi anni, scopriamo che in Italia la mortalità continua a diminuire per entrambi i sessi: la sopravvivenza delle donne a 5 anni si attesta al 63%, quella degli uomini al 54%.
La stessa tendenza positiva si osserva negli altri paesi europei (dati Eurocare), nonostante i dati ci dicano in Italia si ha la possibilità di guarire prima e meglio dalla malattia.
A incidere sulla sopravvivenza sono il tipo di cancro e l’età.
Infatti, non tutti i pazienti affetti dallo stesso tumore hanno la stessa percentuale di sopravvivenza, perché i malati oncologici sono esposti a decesso per cancro, ma anche alle altre patologie condivise con la popolazione “normale”.
E con l’età che avanza, aumenta anche la possibilità di morire per cancro.
La sopravvivenza è inversamente proporzionale al crescere dell’età, probabilmente a causa della comorbilità e dal fatto che la presenza di ulteriori patologie infici la riuscita delle terapie, aumentando gli effetti collaterali.
Prevenzione secondaria e guarigione
La sopravvivenza a 5 anni è influenzata, anche, dalla fase nella quale viene diagnostica la malattia e l’efficacia delle terapie e di conseguenza molto importante è l’adesione ai programmi di screening, quella che comunemente chiamiamo prevenzione secondaria e l’accesso alle cure.
La sopravvivenza, come anticipato, è legata all’età e al tipo di tumore e in alcuni casi la “guarigione” medica è addirittura antecedente a tale limite temporale.
Per esempio il tempo per la guarigione è inferiore ai 5 anni per il tumore della tiroide, del testicolo e dei linfomi di Hodgkin; inferiore ai 10 anni per tumore della cervice uterina, colo retto e melanoma.
Mentre per altri tumori, il rischio che la malattia si ripresenti permane per molto tempo e in altri ancora, si parla di cronicizzazione.
Atro dato da considerare positivamente, è che più passa il tempo, più il rischio di una ripresa della malattia o di morte tende a diminuire.
In conclusione, solo fino a pochi anni fa, sopravvivere a una diagnosi di cancro sembrava impossibile, oggi la sopravvivenza è in netta crescita, grazie alla prevenzione primaria e secondaria e a cure sempre più personalizzate ed efficaci.